Milano, 8 maggio 2013
CISDA - Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus, condanna fermamente la brutale repressione di una manifestazione pacifica di protesta contro il governo afghano organizzata dal Partito della Solidarietà.
il Coordinamento ItaliaRawa e le Donne in Nero di Milano impegnati dal 1999 a fianco di delle donne della Revolutionary Association of the Women of Afghanistan il giorno 15 febbraio 2007, dalle ore 11.30 alle ore 13.00 promuovono una
Amnesty International, 24 maggio 2017
Come associazione aderente alla rete “In Difesa Di – per i diritti umani e chi li difende” esprimiamo la nostra massima solidarietà agli attivisti egiziani che a Roma sono stati oggetto di sorveglianza e diffamazione da parte di agenti di sicurezza e giornalisti filo-governativi egiziani. Il nostro Governo e le istituzioni competenti devono chiedere conto al Cairo di quanto accaduto affinchè un simile episodio non si ripeta più e soprattutto per scongiurare ulteriori ritorsioni sulle persone colpite per le quali siamo sinceramente preoccupate.
Il 20 e 21 maggio si è tenuta a Roma una riunione di lavoro organizzata da Euromed Rights, un’autorevole rete euro-mediterranea per i diritti che riunisce 70 organizzazioni di società civile europee, del Maghreb e del Mashrek, impegnata per rafforzare il ruolo della società civile e promuovere i diritti umani nell’ambito della Partnership euro-mediterranea e della Politica europea di vicinato.
Il workshop era dedicato alle opportunità di cooperazione nella regione euro-mediterranea, riguardo la situazione dei diritti umani, civili, politici, economici, sociali e culturali nella regione e dunque anche in Egitto.
Erano presenti accademici, ricercatori e rappresentanti di organizzazioni di società civile impegnate sui diritti umani di Italia, Danimarca, Tunisia, Palestina, Germania e Belgio, fra i quali alcune figure autorevoli come Kamel Jendoubi, presidente onorario di EuroMed Rights; Bahey el-Din Hassan, direttore del Cairo Institute for Human Rights Studies; Marc Schade-Poulsen, direttore esecutivo di EuroMed Rights; l’avvocato Khaled Ali; l’accademico in scienze politiche Amr Hamzawy; Mohamed Zaree, avvocato dei diritti umani e presidente della Arab Organisation for Criminal Reform; Ahmed Samih, direttore esecutivo dell’Andalus Institute for Tolerance and Anti-Violence Studies; Nancy Okail, direttore esecutivo del Tahrir Institute for Middle East Policy; e Moataz El Fegiery, Coordinatore di Front Line Defenders MENA Protection.
La riunione era parte del programma di lavoro interno di Euromed Rights e non era stata dunque pubblicizzata se non fra le persone che vi hanno preso parte.
Il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane ha organizzato diversi eventi nella settimana dal 23 al 29 Ottobre di dibattito, presentazione di una mostra fotografica sull'Afghanistan e di incontro con Cristina Cella autrice del libro "Sotto un cielo di stoffa: avvocate a Kabul".
AFGHANISTAN... PER DOVE... MOSTRA FOTOGRAFICA
il CISDA presentera' la mostra fotografica "afghanistan...... per dove...." presso la
la parrocchia di Cremnago nell'ambito della manifestazione festa missionaria
Cremnago - 22 Ottobre - ore 8,30 - 19
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "SOTTO UN CIELO DI STOFFA: AVVOCATE A KABUL" DI CRISTIANA CELLA
Associazione Casa della Cultura, Via Borgogna 3 - 20122 Milano (MM1 San Babila)
24 ottobre 2017 - ore 18
Oltre all’autrice Cristiana Cella intervengono: Piero Basso, Ferruccio Capelli ed Elisa Giunchi
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "SOTTO UN CIELO DI STOFFA: AVVOCATE A KABUL" DI CRISTIANA CELLA
Mariano Comense presso UNITRE Sala Civica - 25 Ottobre - ore 16
L'incontro si terrà all'interno del corso “Popoli e Paesi” presso la Sala Civica e sarà presentato dalla docente Graziella Mascheroni - sarà presente l'autrice del libro Cristiana Cella
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "SOTTO UN CIELO DI STOFFA: AVVOCATE A KABUL" DI CRISTIANA CELLA
San Giuliano Milanese - Piazza della Vittoria - 26 Ottobre 2017 - ore 21
Oltre all’autrice Cristiana Cella intervengono: Piera Putzulu per Liberi Pensieri e una rappresentante Cisda
dalla pagina facebook di Malalai Joya
Il nostro popolo è stanco di sentire parole di "condoglianza", "dolore" e "condanna", specialmente perché queste parole arrivano proprio dai principali sospetti dell'attuale situazione di miseria del paese. Invece di esprimere parole di condoglianza, dobbiamo unire le nostre forze e lottare per uscire da questo orrore, non abbiamo altro modo per uscire da questa situazione disastrosa!
Con l'annuncio della "Nuova Strategia Americana per l'Afghanistan", il cui messaggio principale è solo una escalation della guerra e del crimine nel nostro paese, siamo stati testimoni di uno spargimento di sangue senza precedenti in Afghanistan, le cui vittime sono solo poveri e miserabili civili.
SAAJS, 4 novembre 2017SAAJS, 4 novembre 2017
Il 3 novembre 2017 la Corte Penale Internazionale (ICC) ha rilasciato una dichiarazione per esprimere la sua posizione sulle indagini sui crimini di guerra in Afghanistan. Questo è il primo passo da quando l'Afghanistan è diventato Stato membro della Corte Penale Internazionale nel 2003.
Anche se questa può sembrare una buona notizia per le famiglie delle vittime e può avere piccoli effetti sui sogni dei criminali, la Corte può focalizzarsi solo sui crimini commessi nel paese dopo il 2003. Ancora una volta i violatori dei diritti umani e i criminali degli ultimi quattro decenni, che sono al potere, non saranno perseguiti per i loro crimini.
Senza dubbio, la serie di crimini degli ultimi quattro decenni in Afghanistan non hanno solo connessioni tra loro, ma tutti gli autori sono dalla stessa parte contro il nostro popolo e continuano le loro atrocità . I lacché russi Khalqi e Parchami hanno assassinato migliaia di compatrioti nei loro mattatoi, come confermato dalla recente pubblicazione di una "Dead List" con i nomi di 5000 vittime che testimonia i loro crimini. Le fazioni jihadiste hanno distrutto tutti i nostri beni materiali e spirituali. Hanno ucciso più di 65000 persone solo nella capitale Kabul. Eppure gli abitanti di Kabul e tutto il paese non hanno dimenticato i giorni neri del governo di queste fazioni e le loro brutalità. E infine, il selvaggio regime dei talebani, ha raccolto questa eredità e possiamo ancora vedere la loro inarrestabile barbarie nell'uccidere la nostra gente.
AFGHANISTAN: RITIRARE IL CONTINGENTE MILITARE ITALIANO DALLA MISSIONE “ENDURING FREEDOM” E RIPORTARE L'ISAF SOTTO IL COMANDO DELL'ONU
COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE E.T.S.
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