Martedì 9 Novembre 2021 alle ore 14.15 Commissioni riunite 3a e 4a - Ufficio di Presidenza Intervento internazionale in Afghanistan Audizioni, in videoconferenza, in relazione all'affare assegnato n. 931 (intervento internazionale in Afghanistan):Gabriella Gagliardo, Presidente CISDA Onlus; prof. Antonio Giustozzi, docente presso il King's College di Londra.
Alle ore 9, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni ha svolto,in videoconferenza, l'audizione di rappresentanti della Revolutionary association of the women of Afghanistan (Rawa), con particolare riferimento alla crisi umanitaria in Afghanistan. L'appuntamento è stato trasmesso in diretta anche sul canale satellitare.
Traduzione intervento Malalai Joya
Cari amici, l'Afghanistan è in un momento molto critico. Da un lato, la pandemia di Covid_19 sta duramente influenzando la vita del nostro popolo, ma dall'altro, dopo due decenni di guerra, distruzione e massacro di centinaia di migliaia di civili afgani, l'amministrazione statunitense ha firmato un "accordo di pace" con i talebani. La "pace" di cui parla la Casa Bianca è solo un grande inganno nei confronti del pubblico americano e della gente del mondo.
Questa guerra brutale è lungi dall'essere finita, perché un sinistro accordo con un selvaggio gruppo terrorista armato e sostenuto da agenzie di intelligence straniere non porterà mai la pace.
Sono fermamente convinta che la pace senza giustizia non abbia senso. Cari amici, tutti voi avete sentito l'annuncio di Joe Biden sul ritiro delle truppe dall'Afghanistan entro settembre. Spero che gli occupanti lascino l'Afghanistan il più presto possibile. Ho chiesto ripetutamente che gli occupanti stranieri lascino il nostro paese.
Nessuna nazione può dare la liberazione a un'altra nazione. Negli ultimi 20 anni, gli Stati Uniti hanno ucciso circa un milione di afgani, direttamente o indirettamente. Hanno sganciato la madre di tutte le bombe, usato bombe a grappolo e fosforo bianco, creato una mafia e corrotto l'economia. Tutto questo ha inquinato il nostro ambiente e reso il paese la capitale mondiale della droga.
Purtroppo la NATO ha seguito le orme degli USA. Se USA e NATO lasciano l'Afghanistan, la spina dorsale di tutti i terroristi Jihadi, dei Talebani e dell’ISIS si romperà.
Mi auguro che, quando se ne andranno, portino via con loro tutti i terroristi. Non c'è dubbio che a breve termine, il ritiro degli occupanti stranieri può portare ad alcuni problemi di sicurezza ed economici ma nel lungo periodo è nell'interesse del nostro popolo che se ne vadano. L'assenza dei militari statunitensi significherà che l'Afghanistan non sarà considerato una minaccia per i paesi della regione come Cina, Iran, Pakistan, India e Russia e impedirà loro di intromettersi nei nostri affari interni, poiché ognuno di questi paesi ha i suoi burattini in Afghanistan per tutelare i propri interessi strategici.
L'attuale corsa agli armamenti tra le grandi potenze e le loro guerre per procura in Siria, Iraq, Palestina, Yemen, Ucraina, Sudan, Libia ecc. scatena il pericolo di una terza guerra mondiale che avrà catastrofi inimmaginabili per la Terra.
Le grandi potenze guidate dal pentagono stanno investendo su gruppi terroristici e medievali come i talebani, l'ISIS, Al Qaeda, Abu Sayyaf, Boko Haram ecc. per portare avanti i loro interessi strategici; ma i loro atti di terrore non si limitano alla povera gente delle nazioni citate ma si espandono alle città dei paesi occidentali, come abbiamo assistito a molti atti vili nelle città europee negli ultimi anni.
Fermare la guerra selvaggia e le brutalità e stabilire una pace duratura è la responsabilità morale di ogni cittadino consapevole del mondo.
Quindi è il momento di lavorare per un nuovo e migliore mondo di giustizia. Vogliamo che tutti i paesi occupanti si ritirino dall'Afghanistan, ma la sofferenza del popolo afgano ha ancora bisogno della solidarietà di movimenti, individui, partiti e attivisti di tutto il mondo che amano la giustizia e sono progressisti. Lunga vita alla libertà, alla democrazia, alla solidarietà internazionale, alla pace e alla giustizia sociale.
https://www.youtube.com/watch?v=e1_7NwQPnCo&t=4602s
Huma Saeed ha un dottorato di ricerca in criminologia presso l'Istituto di Criminologia di Leuven (Facoltà di Giurisprudenza). Si occupa di diritti umani, giustizia, criminalità economico-statale e di diritti socio-economici. È un'attivista per i diritti umani.
Intervista a Huma Saeed - Ceckpoint RAI NEWS - 26 gennaio 2021
18 ottobre 2019
Servizio di Nico Piro andato in onda nella puntata di Fuoritg - Tg3 dedicata alle DONNE AL FRONTE
Donne in prima linea sul fronte mediorientale, da decenni teatro di guerra.
Aula H5 del Campus Einaudi incontro con Selay Ghaffar, esponente del Solidarity Party of Afghanistan, e Benedetta Argentieri, regista di "I am the Revolution". Torino - 27 febbraio - 2019 - Non Una Di Meno
COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE E.T.S.
Via dei Transiti 1 - 20127 Milano
Codice Fiscale 97381410154