Mio padre. Come fa un padre a non sapere?
Cosa pensava il giorno di due anni fa quando ha deciso di farmi sposare quest’uomo?
Il destino non c’entra. Come si fa a regalare a una figlia l’inferno?
Non posso fargliele queste domande, le faccio a me stessa, da due anni mi rimbombano nella testa. Poteva informarsi, no? In fondo lo sapevano tutti che si drogava e che la prima moglie era morta, uccisa dalle sue botte. Avanti un’altra, io. Forse è la droga che glielo fa fare, che tira fuori il buio profondo della sua anima. Non ha fatto che picchiarmi da quando sono entrata in questa casa. Non ha avuto rispetto nemmeno dei figli che aspettavo. Ho abortito per le sue botte, tre volte.
Tre bambini persi. Sono stata male, molto, problemi ginecologici. Ma per me non ci sono medicine né medici. Nemmeno da mangiare o da vestirmi. Quel poco che ho, me lo danno i miei fratelli, quello che serve a tenermi in vita.
Adesso vivo con loro ma non mi sento protetta. Non possono sostenermi ancora per molto, devo trovare un lavoro. Me lo ripetono tutti i giorni. Ma non è facile nelle mie condizioni di salute. E le cure di cui ho bisogno costano. Ho paura che mio marito venga a riprendermi e ho paura del futuro.
Da quando Angela e Marianella sono al suo fianco, la vita di Fahema migliora. I fratelli la lasciano vivere stabilmente con loro dato che può sostenersi e soprattutto curare le sue molte ferite. Pian piano risolve i suoi gravi problemi ginecologici per gli aborti, le botte e la malnutrizione.
Sta meglio e comincia a sognare e programmare. Vorrebbe finire gli studi, andare all’Università, trovare un lavoro buono ed essere completamente indipendente.
Di matrimoni non vuole più sentir parlare e spera tanto di liberarsi del suo aguzzino per sempre. Non è cosa facile. Il marito insiste a chiederle di tornare, promettendo gentilezze e cure.
Fahema non ci casca e continua a studiare.
Finalmente il sospirato divorzio arriva, assistita dalle avvocate di Hawca, liberandola dall’angoscia.
Resiste ai fratelli che vorrebbero farla risposare. Insegna Corano ai bambini e i suoi allievi aumentano, è brava. È molto orgogliosa, anche se guadagna poco e vorrebbe insegnare anche altre materie. Alla scuola di Hawca ottiene il diploma di inglese e computer, che l’aiuteranno nella ricerca del lavoro e coltiva i suoi progetti.
Nessuno potrà più fermarla adesso!