Nahida ha due sorelle più piccole e un fratello di 8 anni.
Siamo una famiglia povera ma fino a un anno fa ce la facevamo a vivere decentemente. Poi c’è stato quell’attacco suicida, uno dei tanti.
Ma quel giorno c’era anche mio marito. Ha perso i piedi e le mani e non può più lavorare. Sono io a mantenere la famiglia, faccio il bucato per i vicini.
Ma Nahida è la mia preoccupazione più grande.
Ha un‘infezione alle orecchie che ha attaccato anche l’osso. Quando mio marito stava bene, ha cercato di curarla. Il medico ha detto che deve essere operata al più presto altrimenti sarà sorda per sempre e avrà problemi anche con la gola. Ma i soldi adesso non ci sono per curarla. L’unico modo per trovarli è andare a mendicare.
A volte, i problemi che ho sulle spalle mi sembrano troppi e mi manca il coraggio.
Nahida ha sei anni quando entra nel progetto. Albalisa, che è considerata dalla famiglia una seconda mamma, si prende cura di lei fin dall’inizio e le è sempre vicina per tutti questi anni.
La bimba soffre molto d’inverno, gli inverni qui sono durissimi, gelidi e riscaldarsi costa molto. Deve anche mangiare bene per sostenersi.
Pian piano migliora le sue condizioni, si cura e riprende la scuola con molto successo. È brava anche se deve fare parecchie assenze.
Il suo problema non è di facile soluzione e va spesso in Pakistan per le cure. Ora Hawca le ha trovato un apparecchio per sentire meglio e la sua vita è molto migliorata.