È una delle organizzazioni non governative afghane più accreditate. Incoraggia la partecipazione attiva delle donne e dei giovani nei processi di ricostruzione e lavora in collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni che operano per lo sviluppo del Paese. L’Associane aspira ad una società sicura in cui tutti gli afghani (uomini, donne, bambini, anziani), indipendentemente dallo loro razza, etnia, tribù, lingua e religione, ricevono uguale beneficio da processi di sviluppo e di lavoro collettivo finalizzati ad un mondo migliore.
I progetti di HAWCA – Humanitarian Assistance for Women and Children of Afghanistan
Casa protetta di Kabul (attiva dal 2004). È un rifugio sicuro per proteggere le donne a rischio. La casa protetta è una soluzione di aiuto temporaneo per quelle donne o ragazze che non hanno una casa per vivere e che sono state abusate fisicamente o psicologicamente da parte di familiari, potenti membri della comunità, signori della guerra. Nella casa protetta vengono forniti pasti tre volte al giorno, panni, assistenza medica, istruzione, formazione professionale e le donne acquisiscono consapevolezza sui loro diritti, i diritti civili e la violenza contro le donne, nonché consulenza sui diritti legali.
Tra i donatori il CISDA.
Il progetto "Vite Preziose" (attivo dal 2011) realizzato dal quotidiano L’Unità in collaborazione con HAWCA. Vite Preziose consiste in una adozione a distanza di 50 euro al mese (oppure 25 per due sostenitori) per un anno. Il sostegno è destinato a donne vittime di violenza segnalate da HAWCA tra coloro che sono venute in contatto con l’associazione tramite la Casa protetta o i centri di aiuto legale. Già diverse donne hanno potuto uscire dall’inferno delle loro case, prendersi cura di se stesse e ricostruirsi una vita, un passo dopo l’altro.
Centro culturale a Kabul (attivo dal 2007). Ufficialmente il nome di questo progetto è “Afghanistan ITW” (Identità, Formazione, Lavoro), centro culturale aperto al pubblico, in particolare per le donne e le ragazze. Mette a disposizione una biblioteca, internet point, archivio storico, corsi di inglese e di informatica, sala formazione / conferenze / esposizioni. Un altro obiettivo del progetto è quello di co-finanziare una parte delle attività della Casa protetta e responsabilizzare gli operatori di HAWCA organizzando formazione sulla gestione del ciclo di progetto, microcredito, commercio equo, ecc.
Il progetto è stato in seguito ampliato con un ulteriore finanziamento utilizzato per creare una tipografia che dà lavoro a 12 persone e provvede ad autofinanziare la casa protetta e il centro culturale.
Donatori: Ministero degli Affari Esteri
Centri di Aiuto Legale a Kabul ed Herat (attivi dal 2009) forniscono protezione e assistenza legale alle donne vittime di violenza. Nel 2014 HAWCA ha attivato un nuovo Centro a Mazar-e-Sharif. Avvocati, con l’aiuto di giovani laureati in giurisprudenza, forniscono consulenza e assistenza legale alle donne e ragazze vittime di violenza domestica e sessuale.
I Centri realizzano anche corsi di formazione per i neo-laureati in giurisprudenza su come aiutare le donne che chiedono assistenza e guadagnare la loro fiducia. Altri corsi di formazione sono rivolti alle donne e prevedono lo studio dei loro diritti sanciti dalla Costituzione Afghana e dal Diritto Internazionale. I docenti sono professionisti e professori della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Kabul.
HAWCA tenta di stabilire relazioni con alcuni ospedali pubblici e privati per il trattamento di alcune donne che si trovano in cattive condizioni. Fornisce anche piccoli sostegni finanziari per coloro che non sono in grado di pagarsi le cure o appartengono a famiglie molto povere.
Uno psicologo fornisce sostegno psicosociale poiché quasi tutte le vittime di violenza soffrono di malattie psicologiche, depressione e stress. L’Associazione opera per favorire la consapevolezza dei diritti delle donne e delle norme a loro favore sia verso il personale dei Centri che nei confronti delle beneficiarie mettendo a disposizione materiale informativo sulle leggi, convenzioni, dichiarazioni e altri materiali sui diritti umani.
Donatori per il Centro di Kabul e di Herat: Ministero degli Affari Esteri
Donatori per il Centro di Mazar-e-Sharif: Fondazione Adiuvare di Lugano
PROGETTO VITE PREZIOSE
CREATO E SOSTENUTO DAL CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane) CON LA ONG DI DONNE AFGHANE HAWCA (Humanitarian Assistance for the Women and Children of Afghanistan)
Il progetto ‘Vite Preziose’ prevede il sostegno a distanza di donne e bambine afghane vittime di violenza.
COME È NATO IL PROGETTO
Nel giugno 2011, sul quotidiano I’Unità, ho raccontato le storie di alcune donne, incontrate a Kabul e altre, raccolte dalle operatrici di Hawca, nelle ‘case protette’ e nei Centri di Aiuto Legale che gestiscono, tra i pochissimi luoghi sicuri, in Afghanistan, dove le vittime di violenza possono trovare aiuto.
Sono storie di madri di famiglia, di ragazzine, di bambine, che ci aprono la porta su una quotidianità devastata, per noi inimmaginabile: la violenza feroce, la povertà estrema, il pregiudizio, l’abbandono, l’ingiustizia. La totale esclusione da ogni elementare diritto umano. Ci raccontano come sono state vendute le loro vite, la prigione delle loro case, la crudeltà di padri, mariti, suoceri e cognati; l’impossibilità di essere curate e rispettate, di lavorare, di istruirsi, di vivere con dignità e di ottenere giustizia per i crimini commessi contro di loro. E ci parlano anche dei loro sogni, vivere una vita normale, quella che noi viviamo ogni giorno.
Furono gli stessi lettori a chiedere come poter entrare nella tormentata vita di queste donne e aiutarle a cambiarla.
Abbiamo fatto una scommessa: trasformare l’informazione in solidarietà concreta. Credo che i media possano essere davvero un mezzo, un ponte tra due parti di una stessa umanità. Perché, a volte, raccontare non basta. Il nostro progetto nasce da qui. Una scommessa vinta, grazie alla partecipazione dei nostri sponsors, che continuano a sostenere economicamente le amiche lontane e a far sentire loro il calore dell’affetto, da nove anni. Da nove anni sono vicini a loro per cercare, contro mille ostacoli, di realizzare i sogni a cui hanno diritto.
COME FUNZIONA IL PROGETTO
Oggi le donne sostenute dal progetto sono 26. Alcune di loro hanno combattuto e vinto. Hanno percorso tutta la strada verso la loro libertà e autonomia, stanno bene e cedono, volontariamente, il posto a chi sta peggio di loro. Altre continuano a lottare in una realtà sempre più drammatica.
«Questo progetto è un aiuto fondamentale per le ragazze e le donne afghane costrette ancora a subire ogni tipo di abuso – dice Selay Ghaffar, ex Direttrice Esecutiva di Hawca – Il contributo di uno sponsor è in grado di cambiare l’esistenza di ognuna di loro in modo radicale. Può salvare una bambina da un matrimonio forzato, una donna dal suicidio, dal mendicare nelle strade, dalla prostituzione forzata, dall’analfabetismo, dalla morte per percosse o per malattie che non vengono curate, o dall’essere vendute per un pezzo di pane per la famiglia. La sponsorizzazione di chi si batte al nostro fianco per i diritti delle donne, è, per noi, più valida perfino di un progetto da milioni di dollari perché interviene direttamente nelle condizioni di chi ha bisogno di aiuto e produce effetti immediati. Importantissimo è anche il sostegno psicologico. Sapere che qualcuno tiene a loro e al loro futuro dà a queste donne la speranza e la forza per non abbandonare la sfida che hanno di fronte. »
Accanto alle vittime, nella battaglia per i loro diritti, ci sono donne, testimoni di un Afghanistan che resiste, da quasi 40 anni, combattendo la violenza e la guerra, il fondamentalismo islamico, l’ingiustizia e l’impunità, per l’uguaglianza di diritti di ogni cittadino afghano, soprattutto di donne e bambine, alle quali offrono protezione, assistenza medica e legale e una concreta speranza per il futuro.
Il nostro aiuto nelle loro mani è uno strumento prezioso di libertà e di cura.
Vorremmo che altre donne afghane potessero avere questa opportunità.
Al progetto e alle storie di vita raccolte è ispirato il libro di Cristiana Cella: ‘Sotto un cielo di stoffa’, Avvocate a Kabul. Città del Sole Edizioni
COME CONTRIBUIRE AL PROGETTO VITE PREZIOSE
Modalità di partecipazione:
- 50 euro mensili, sostegno completo per una donna
- 25 euro mensili, condivisione di due sponsor per una donna
- Donazione "una tantum"
Chi è interessato a sostenere il progetto può scrivere una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Vi sarà indicato il numero di conto corrente bancario italiano di Hawca sul quale versare il contributo mensile. Potrete sostenere una donna, conoscere la sua storia e seguire il suo percorso verso la dignità. Vi manderemo regolarmente gli aggiornamenti sulla loro situazione.