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STOP FONDAMENTALISMI – STOP APARTHEID DI GENERE

Lancio il 10 dicembre 2024 in occasione della Giornata mondiale dei Diritti umani

  • La situazione attuale

    Il Regime fondamentalista dei talebani è responsabile della soppressione dei più elementari diritti umani della popolazione civile, in particolare delle donne e degli individui LGBTQI+, frutto del deliberato proposito di tradurre in sistema di governo un’idea fondamentalista che ha come principale obiettivo l’annientamento sistematico e istituzionale delle donne come traduzione pratica della legge divina (sharia).

    L’Afghanistan è il Paese che rappresenta il caso più emblematico di “apartheid di genere” anche se non è il solo. L’autodeterminazione della donna vede drammatiche limitazioni ovunque nel mondo, anche nel mondo occidentale. La promozione del valore della laicità è l’argine più efficace ai fondamentalismi come indicano le organizzazioni progressiste, democratiche e antifondamentaliste anche in Afghanistan.

    Da cosa nasce l’apartheid di genere

    Ovunque il fondamentalismo crea apartheid di genere. L’Afghanistan, a partire dalla fine degli anni ’70, è stato un Paese che ha subito ingerenze straniere da parte di potenze internazionali e regionali che hanno finanziato e armato gruppi fondamentalisti per sostenere la propria egemonia coloniale.

    Questi drammatici eventi, comuni a molti paesi, hanno generato decenni di guerre che hanno provocato migliaia di vittime civili, corruzione endemica, traffico di droga, devastazione del tessuto sociale e ambientale e migrazioni forzate – il brodo di coltura del terrorismo e del fondamentalismo.

    Gli obiettivi della Campagna 

    La Campagna STOP FONDAMENTALISMI – STOP APARTHEID DI GENERE si pone ambiziosi, ma fondamentali obiettivi:

    Si riconosca l’Apartheid di Genere come crimine contro l’umanità (al pari dell’apartheid di razza) all’interno dei Trattati internazionali, perché attualmente non esiste come tale e si riconosca il fatto che tale crimine viene applicato sistematicamente e istituzionalmente in Afghanistan.

    Vengano attivate sin da subito azioni di condanna da parte della comunità internazionale. Azioni necessarie per non legittimare i fondamentalisti che continuano a violare i diritti umani delle donne e gli obblighi legali internazionali dell’Afghanistan. Vogliamo che:

    • le Nazioni Unite non diano riconoscimento, né giuridico né di fatto, al regime;
    • venga messo al bando il fondamentalismo talebano con provvedimenti urgenti;
    • si impediscano finanziamenti al regime talebano e rifornimenti militari da parte di Paesi amici;
    • si estromettano i rappresentanti del regime da incontri della diplomazia internazionale e dalle riunioni delle Nazioni Unite e si applichino puntualmente le limitazioni totali di viaggio ai suoi esponenti come già previste dalle sanzioni anti-terrorismo.

    In questo ambito si chiede al governo italiano di sostenere l’azione presa da:

    • Australia, Canada, Germania e Paesi Bassi, e sostenuta da altri 22 stati, di deferimento dell’Afghanistan alla Corte di Giustizia Internazionale per violazioni della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), di cui l’Afghanistan è firmatario.
    • Cile, Costa Rica, Spagna, Francia, Lussemburgo e Messico di deferimento dell’Afghanistan per ulteriori indagini alla Corte Penale Internazionale sulle continue violazioni dei diritti delle donne compiute dai talebani.

    Chiediamo inoltre che:

    • vengano sostenute in Afghanistan le forze antifondamentaliste e democratiche non compromesse con i precedenti governi e i partiti fondamentalisti.
    • alle esponenti politiche e agli esponenti politici dei precedenti governi afghani, rappresentanti di una classe politica corrotta, non venga riconosciuta alcuna rappresentanza politica.

    Le azioni della Campagna

    Le azioni della Campagna di CISDA con la rete di associazioni con la quale collabora in Italia e in Europa sono, fino ad ora, le seguenti:

    1. Con il supporto di un team di giuriste abbiamo inviato una proposta di codificazione del reato di “apartheid di genere”come contributo della società civile ai lavori in corso della Sesta Commissione giuridica dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per un recepimento nella Convenzione sulla prevenzione e la punizione dei crimini contro l’Umanità in fase di discussione da parte dell’ONU.
    2. Il 10 dicembre 2024 abbiamo attivato la Petizione “STOP FONDAMENTALISMI – STOP APARTHEID DI GENERE” per chiedere al Governo italiano di sostenere agli obiettivi della Campagna e di farsene promotore presso le istituzioni internazionali. 
    3. L’8 aprile 2025 abbiamo organizzato 2 importanti eventi a Roma per promuovere la campagna: una conferenza stampa presso la Camera dei deputati alla quale hanno partecipato alcune parlamentari e un evento nel pomeriggio aperto a tutti.
    4. il 24 aprile 2025 abbiamo inviato alla Corte Penale Internazionale la richiesta di considerare la codificazione dell’apartheid di genere come un crimine contro l’umanità ai sensi dello Statuto di Roma.
    5. Il 15 maggio 2025 si è chiusa la raccolta firme per la Petizione, raggiungendo un totale di 1.725 firme di cui 85 da parte di associazioni. Le firme sono state inviate alla Presidente del Consiglio Italiano. Rimane aperta la raccolta firme per l’adesione alla Campagna e il sostegno alle azioni che continueremo a fare. 

    Crediamo importanti questi nostri contributi perché il governo italiano e la comunità internazionale siano sostenuti in una vigorosa azione di condanna e messa al bando di coloro – individui, governi di fatto, stati e regimi politici ovunque nel mondo – che applicano violazioni sistematiche e istituzionalizzate di genere.

    Come aderire alla Campagna?

    Noi ti proponiamo di:

    • Aderire alla Campagna “STOP FONDAMENTALISMI – STOP APARTHEID DI GENERE” compilando il modulo in fondo a questa pagina.
    • Diffondere il materiale informativo messo a disposizione in quest’area nella scheda MATERIALI UTILI
    • Far approvare nel tuo Consiglio Comunale o Regionale la mozione per la quale mettiamo a disposizione un modello di testo in quest’area, nella scheda MATERIALI UTILI (Documenti per Enti, Associazioni, Partiti)
    • Pubblicare sui social e, se sei parte di una Associazione, inserire nel Sito dell’Associazione il banner scaricabile nella scheda MATERIALI UTILI e la frase “Sostengo la Campagna “STOP FONDAMENTALISMI – STOP APARTHEID DI GENERE”
    • Sostenere, come forza politica o esponente di una forza politica, a tutti i livelli istituzionali e sui territori, la Campagna “STOP FONDAMENTALISMI – STOP APARTHEID DI GENERE”
    • Se sei un giornalista o rappresentante di Partito scarica il PressKit dalla scheda MATERIALI UTILI.

    Cosa puoi fare tu?

    Scrivi alla casella rete@cisda.it e ne parliamo

  • DELIBERE DI ENTI A FAVORE DELLA CAMPAGNA

    Di seguito riportiamo le delibere/mozioni di sostegno alla Campagna approvate da enti pubblici (cliccare sul logo per scaricare il documento).

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    ORGANIZZAZIONI CHE SOSTENGONO LA CAMPAGNA

    Di seguito i loghi e l’elenco di associazioni, partiti o enti che sostengono la Campagna. Chi desidera aderire può inviare il logo a

    cisdaets@cisda.it


    ACLI
    AMICI DI EMMANUEL
    AMLETA
    ANPI – Coordinamento Donne
    ANPI – Comitato provinciale Monza e Brianza
    ANPI – Comitato provinciale Napoli
    ANPI – Comitato provinciale Roma
    ANPI – Rappresentanza provinciale Trentino
    ANPI – Comitato provinciale Venezia
    ANPI – Sezione Barona Milano
    ANPI – Sezione Casale Monferrato
    ANPI – Sezione di Martellago
    ANPI – Sezione Nicola Grosa
    ANPI Recco Camogli – Sezione Ruby Bonfiglioli
    ANPI Sandonatese Silvio Trentin
    ANPI Sestri Levante – Sezione brigata Zelasco
    ANPI Spagna – Guido Picelli
    ARCI
    ARCI Scuotivento
    ARCI Madrid
    ARCI Pablo Neruda
    ARCI Thomas Sankara
    ASSOCIAZIONE BLU DIAMANTE
    ASSOCIAZIONE DALAJ
    ASSOCIAZIONE DONNE TERREMUTATE
    ASSOCIAZIONE RAGGIUNGIMENTO PARITA’ – ARPA
    ASSOCIAZIONE SENZA PAURA
    ASSOCIAZIONE STRADE
    ASSOCIAZIONE TONINO PASCALI SARDEGNA RADICALE
    AUSER INSIEME MARSCIA
    BINARIO 15
    BOA
    CADCOM
    CASA DELLE DONNE MILANO
    CASA DELLE DONNE TORINO
    CASA DELLE DONNE VIAREGGIO
    CASA PER LA PACE MODENA
    CENTRO GIURIDICO DEL CITTADINO
    CENTRO SOCIALE BOCCARDO
    CINEMA E DIRITTI
    COMITATO INFORMALE 25 APRILE
    COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE ITALIANE
    COMUNITA’ CRISTINA DI BASE SAN PAOLO
    COORDINAMENTO DONNE VAL PELLICE
    COSTITUENTE TERRA
    CREA
    CULTURA È LIBERTA’
    DONNE IN NERO – ALBA
    DONNE PER BERGAMO
    ELFO PUCCINI
    FACTORYA
    FEDERAZIONE DONNE EVANGELICHE IN ITALIA
    FEMMINISMI.BLOG
    FONDAZIONE EMMANUEL
    FUTURA
    GRUPPO MARIJA GIMBUTAS
    IL COLIBRI’
    KREA SOCIETA’ COOPERATIVA
    LAICITALIA
    LE AMICHE DI MAFALDA
    LIBERA UNIVERSITA’ DELLE DONNE
    LES CULTURES
    MELITEA
    MONZA PER LA PACE
    MOTUS
    MOVIMENTO EUROPEO ITALIA
    ORLANDO ASSOCIAZIONE FEMMINISTA E DI DONNE
    PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – FEDERAZIONE GENOVA
    RADICALI RIMINI – PIERGIORGIO WELBY
    RESEAU SYNDACAL INTERNATIONAL DE SOLIARIETE E DE LUTTES
    SABINA RADICALE
    SENONORAQUANDO? TORINO
    SINDACATO GIORNALISTI VENETO
    SINISTRA ITALIANA – FEDERAZIONE REGIONALE LAZIO
    SOLARIS
    STOP BORDER VIOLENCE
    TAVOLO PER LA PACE DI CARUGATE
    TELEFONO ROSA VERONA
    THE LAST20
    TOSCA – COORDINAMENTO TOSCANO CENTRI ANTIVIOLENZA
    UDI LEVANTE
    UDI DONNEDIOGGI
    UNA CITTA’ NON BASTA
    ZONA

    ELENCO CON LINK ALLE DIVERSE REALTÀ

    Acli G. Colombo – Cernusco sul Naviglio

    Amici di Emmaus ODV

    Amleta

    ANPI Coordinamento Donne

    ANPI Comitato provinciale Monza e Brianza

    ANPI Comitato provinciale Napoli

    ANPI

    Comitato provinciale

    Roma

    ANPI

    Rappresentanza provincial

    e Trentino

    ANPI Comitato provinciale Venezia

    ANPI Barona Carlo Smuraglia

    ANPI sezione Casale Monferrato

    ANPI sezione di Martellago

    ANPI sezione Nicola Grosa

    ANPI Recco-Camogli sezione Ruby Bonfiglioli

    ANPI Sandonatese Sez Silvio Trentin

    ANPI Sestri Levante sezione brigata Zelasco

    ANPI Spagna – Guido Picelli

    ARCI

    ARCI Scuotivento Monza

    ARCI Madrid

    ARCI Pablo Neruda

    ARCI Thomas Sankara

    Associazione Dajai ODV

    Associazione Donne TerreMutate

    Associazione Raggiungimento PArità

    ARPA

    Associazione Senza Paura

    Associazione Strade APS

    Associazione Tonino Pascali Sardegna Radicale

    Auser Insieme Marsica

    Binario 15

    Blu Bramante AC ODV

    BOA Brianza Oltre l’Arcobaleno

    Cadcom

    Casa delle donne – Milano

    Casa delle donne – Torino

    Casa delle donne – Viareggio

    Casa per la Pace Modena – OdV

    CdB San Paolo Roma

    Centro giuridico del cittadino

    Centro Sociale Boccardo APS – circolo ARCI

    Cinema e Diritti

    Comitato informale 25 aprile

    Comunità Cristiane di Base italiane

    Coordinamento Donne Val Pellice

    Costituente Terra

    Crea Ets

    Cultura è libertà

    Donne in nero – gruppo di Alba

    Donne per Bergamo, Bergamo per le donne

    Elfo Puccini (Teatro dell’Elfo – Impresa sociale)

    Factorya

    Federazione Donne Evangeliche in Italia – FCEI

    Femminismi Blog

    Fondazione Emmanuel

    Futura APS

    Gruppo Marija Gimbutas

    Il Colibrì, tutti i colori del mondo

    Krea Soc. Coop.

    Laicitalia Aps

    Le amiche di Mafalda

    Les cultures

    Libera Università delle Donne

    Melitea

    Monza per la pace

    Motus AC APS

    Movimento Europeo Italia

    Orlando Associazione femminista e di donne

    Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Genova

    Radicali Rimini – Piergiorgio Welby

    Réseau syndical international de solidarité et de luttes

    Sabina radicale

    Senonoraquando? Torino

    Sindacato Giornalisti Veneto

    Sinistra Italiana – Federazione regionale Lazio

    Solaris Odv

    Stop Border Violence

    Telefono Rosa Verona

    The Last20

    Tosca – Coordinamento toscano centri antiviolenza

    UDI Coordinamento Levante (GE)

    UDI Donnedioggi- Cernusco e Martesana

    Una Città Non Basta coop

    Zona

  • Documenti

    Qui puoi trovare alcuni documenti di approfondimento sull’apartheid di genere e sui diritti negati alle donne afghane.

    Video

    RASSEGNA STAMPA

    Articoli e interviste

    11/12/2024 Teleradiopace di Chiavari Stop all’apartheid di genere per le donne afghane: al via la campagna del CISDA

    16/12/2024 RBE Radio & TV Una petizione per definire e contrastare l’apartheid di genere

    20/12/2024 SBS Radio Australia SBS Australia – Il regime dei talebani “considera le donne come un pericolo per la società”

    23/12/2024 Altreconomia “Stop fondamentalismi. Stop apartheid di genere”. La campagna del Cisda

    29/12/2024 ANPI oggi e domani CISDA – Stop fondamentalismi. Stop Apartheid di genere

    7/1/2025 Patria Indipendente “Stop fondamentalismi – stop apartheid di genere”. Le donne Anpi con Cisda

    10/1/2025 InGenere Apartheid di genere

    14/1/2025 MicroMega L’Afghanistan è il peggior paese al mondo per nascere donna

    24/1/2025 Avvenire Analisi. Non solo Afghanistan: l’apartheid di genere “merita” di diventare un crimine

    8/4/2025 Intervista ad Antonella Garofalo

    9/4/2025 Telembiente “Stop apartheid di genere”, presentata la petizione per le donne afghane

    12/4/2025 InsideOver Gender apartheid: il gap nel diritto internazionale

    Pubblicazione comunicato stampa e social

    7/12/2024 Il portale delle donne

    8/12/2024 ANPI Sestri Levante

    9/12/2024 Anbamed APS

    9/12/2024 Pressenza

    10/12/2024 Femminismi blog

    10/12/2024 Se non ora quando – Torino

    11/12/2024 Fondazione Emmanuel

    19/12/2024 Pappeceblog.it

  • Grafiche per web, social e stampati

    Scarica le cartelle compresse con i banner in vari formati da utilizzare per i siti web, le immagini da caricare sui social e quelle da inserire in stamp ati di vario tipo. Per ottenere la migliore risoluzione grafica ti consigliamo di utilizzare per i diversi media i materiali relativi. Nel caso necessitassi di grafiche di formati diversi scrivi a rete@cisda.it

    Materiali per giornalisti

    Materiali per enti – partiti – associazioni

  • La raccolta firme per la Petizione si è chiusa il 15 maggio 2025 e le firme (1.725) sono state inviate alla Presidente del Consiglio Italiano.

    Continua la raccolta firma per l’adesione alla Campagna e al sostegno delle iniziative di supporto.


    Il testo della Petizione inviata al Governo Italiano

    I fondamentalismi, nelle loro diverse forme e caratterizzazioni, creano sempre apartheid di genere e l’Afghanistan è il Paese che ne rappresenta il caso più emblematico, anche se non è il solo. L’autodeterminazione della donna e degli individui LGBTQI+ vede infatti drammatiche limitazioni ovunque nel mondo, anche nel mondo occidentale. La promozione del valore della laicità è l’argine più efficace ai fondamentalismi, e quindi all’apartheid di genere, come indicano le organizzazioni progressiste, democratiche e antifondamentaliste anche in Afghanistan.

    Pertanto il CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane),
    con la rete di associazioni con la quale collabora in Italia e in Europa,

    CHIEDE AL GOVERNO ITALIANO

    Di sostenere i seguenti obiettivi e di farsene promotore presso le istituzioni internazionali.

    1             Riconoscimento dell’apartheid di genere come crimine contro l’umanità (al pari dell’apartheid di razza) all’interno dei Trattati internazionali e che tale crimine viene applicato sistematicamente e istituzionalmente in Afghanistan.

    2             Non riconoscimento, né giuridico né di fatto, del regime fondamentalista talebano attivando, fin da subito, azioni di condanna e, in particolare, che:

    • le Nazioni Unite non diano riconoscimento, né giuridico né di fatto, al regime;
    • venga messo al bando il fondamentalismo talebanocon provvedimenti urgenti;
    • si impediscano finanziamenti al regime talebano e rifornimenti militarida parte di Paesi amici;
    • si estromettano i rappresentanti del regime da incontri della diplomazia internazionalee dalle riunioni delle Nazioni Unite e si applichino puntualmente le limitazioni totali di viaggio ai suoi esponenti come già previste dalle sanzioni anti-terrorismo.

    In questo ambito si chiede al governo italiano di sostenere l’azione presa da:

    • Australia, Canada, Germania e Paesi Bassi, e sostenuta da altri 22 stati, di deferimento dell’Afghanistan alla Corte di Giustizia Internazionaleper violazioni della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), di cui l’Afghanistan è firmatario.
    • Cile, Costa Rica, Spagna, Francia, Lussemburgo e Messico di deferimento dell’Afghanistan per ulteriori indagini alla Corte Penale Internazionale sulle continue violazioni dei diritti delle donne compiute dai talebani.

    3             Sostegno alle forze afghane antifondamentaliste e democratiche non compromesse con i precedenti governi e i partiti fondamentalisti; contestualmente negare la rappresentanza politica alle esponenti politiche e agli esponenti politici dei precedenti governi afghani, rappresentanti di una classe politica corrotta.

STOP FONDAMENTALISMI STOP APARTHEID DI GENERE

Governo italiano

I fondamentalismi, nelle loro diverse forme e caratterizzazioni, creano sempre apartheid di genere e l’Afghanistan è il Paese che ne rappresenta il caso più emblematico, anche se non è il solo. L’autodeterminazione della donna e degli individui LGBTQI+ vede infatti drammatiche limitazioni ovunque nel mondo, anche nel mondo occidentale. La promozione del valore della laicità è l’argine più efficace ai fondamentalismi, e quindi all’apartheid di genere, come indicano le organizzazioni progressiste, democratiche e antifondamentaliste anche in Afghanistan.

Pertanto il CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane) con la rete di associazioni con la quale collabora in Italia e in Europa

HA LANCIATO LA CAMPAGNA "STOP FONDAMENTALISMI - STOP APARTHEID DI GENERE"

con la quale, attraverso molteplici azioni, si intende promuovere i seguenti obiettivi:

  1. Riconoscimento dell’apartheid di genere come crimine contro l’umanità (al pari dell’apartheid di razza) all’interno dei Trattati internazionali e che tale crimine viene applicato sistematicamente e istituzionalmente in Afghanistan.

  2. Non riconoscimento, né giuridico né di fatto, del regime fondamentalista talebano attivando, fin da subito, azioni di condanna e, in particolare, che:

    le Nazioni Unite non diano riconoscimento, né giuridico né di fatto, al regime; venga messo al bando il fondamentalismo talebano con provvedimenti urgenti; si impediscano finanziamenti e rifornimenti militari da parte di Paesi amici; si estromettano i rappresentanti del regime da incontri della diplomazia internazionale e dalle riunioni delle Nazioni Unite e si applichino puntualmente le limitazioni totali di viaggio ai suoi esponenti come già previste dalle sanzioni anti-terrorismo.

In questo ambito la Campagna farà pressione al governo italiano affinché sostenga l’azione presa da Australia, Canada, Germania e Paesi Bassi, e sostenuta da altri 22 stati, di deferimento dell’Afghanistan alla Corte di Giustizia Internazionale per violazioni della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), di cui l’Afghanistan è firmatario.

  1. Sostegno alle forze afghane antifondamentaliste e democratiche non compromesse con i precedenti governi e i partiti fondamentalisti; contestualmente negare la rappresentanza politica alle esponenti politiche e agli esponenti politici dei precedenti governi afghani, rappresentanti di una classe politica corrotta.

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