Care compagne,
da tanto tempo non partecipo alla vita del CISDA a causa di quelle correnti che nella vita ti portano da un fiume all'altro, anche se l'acqua è sempre la stessa e le relazioni e gli affetti restano, sempre. Sento il bisogno di parlare con voi perché la perdita di Cristina è una ferita che colpisce tutte noi e in questa ferita ci riconosciamo legate, con tutte le nostre diversità.
Parlare non significa solo fare domande e ricevere risposte o proposte. In questo caso, parlare è per me ribadire che qualcosa sempre resiste, resta. Credo che Cristina sia stata per tutte noi un pezzo della nostra vita importante. Questo pezzo non muore.
Sono convinta che questa strada, che abbiamo percorso e percorriamo, sia una di quelle che costruisce: non è uno stagno fermo e non è una carrarmato che distrugge.
Io sono immensamente grata a Cristina, come a molte di voi, per avermi aiutata a capire da che parte stare, in questa vita strana.
Tutto questo non scompare, non passa, non è e non sarà mai irrilevante.
Con questa certezza vi abbraccio
Anna