Cristina Cattafesta è stata la partigiana italiana dei nostri tempi recenti. Ha lasciato la sua accogliente vita europea per lavorare per le persone devastate e in particolare le donne dell'Afghanistan e del Kurdistan. Ha persino corso il rischio di mettere la sua vita in pericolo per viaggiare nei paesi più pericolosi della terra, come l'Afghanistan, il Kurdistan e il Pakistan. Lei (e altri membri della CISDA) hanno dedicato la loro vita, tempo, ricchezza etc a lottare per noi.
Ha combattuto per un mondo senza guerre, uccisioni, proiettili... dove l'umanità può lavorare per superare i disastri naturali piuttosto che produrre armi per uccidere le persone più povere della terra. Stava lottando per un mondo in cui l'umanità potesse produrre nuovi vaccini e medicinali invece di nuove armi.
La vita di Cristina è piena di esempi che possiamo imparare e farne modello di vita e causa. Stava affrontando i problemi sul suo cammino con cuore aperto e buon umore, e non si è mai inginocchiata davanti a loro.
Dopo essere stata rilasciata dalla prigione, stava scherzando sugli episodi del suo periodo di prigionia, come se stesse parlando di un viaggio gioioso. E aveva ragione, per i rivoluzionari, la prigione e la tortura è un'altra parte del loro viaggio rivoluzionario per dire al nemico che nulla può spezzare la loro volontà.
Secondo Daud Sarmad, rivoluzionario afghano ucciso in prigione dal regime fantoccio russo, "Sono un'aquila ferita, puoi uccidermi. Ma non puoi mai domarmi".