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Pappagalli verdi

Le cronache di un chirurgo di guerra, fondatore di Emergency, l’associazione umanitaria italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo. In questo libro, Strada mette a nudo le immagini più vivide, talvolta i ricordi più strazianti, le amarezze continue della sua esperienza di medico militante, stretto continuamente tra le politiche ufficiali dell’ONU e dei padroni della guerra e le pratiche del volontariato internazionale. Prefazione di Moni Ovadia.

Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra

di Gino Strada

Feltrinelli, 2013, pp. 160

Afghanistan fuori dall’Afghanistan

L’Afghanistan di Malalai, Belquis, Maryam, Selay, Farzane, Andeisha, Pari e mille e altre mille come loro è fatto di ideali, sogni e cose molto concrete.
Iniziative che solo donne coraggiosissime, impegnate al limite del sacrificio possono perseguire nel paese dei Warlords, delle invasioni e della guerra perpetua.
Queste donne parlano e creano.
Organizzano e gestiscono alloggi per orfani, apparati di sostegno ai familiari delle vittime di interminabili conflitti civili e internazionali, scuole d’istruzione e di avviamento al lavoro, case rifugio per sfortunate schiacciate dalla spirale di persecuzione e violenza.

Afghanistan fuori dall’Afghanistan

di Enrico Campofreda, Patrizia Fiocchetti

Poiesis (Alberobello), 2013

Germi di non violenza in acque agitate

Il libro esplora la recente nascita di movimenti nonviolenti in alcune zone di turbolenza politica e sociale: i conflitti in corso tra israeliani e palestinesi, il complesso rapporto tra religione e politica in Birmania, il nascente movimento nonviolento in Iraq.

Simona Cataldi, esponente del Cisda, a seguito di indagini effettuate sul campo, ha elaborato un resoconto della miserabile condizione delle donne nella cornice a sua volta atroce della guerra in corso in Afghanistan.
Un esame incisivo e coraggioso che mostra uno scenario oscuro e disperante – nel quale si intravedono sì piccoli spiragli di tregua, di avvio a una qualche affermazione di diritti – ma con la  convinzione di poterci arrivare solo percorrendo una strada di ardua e lunghissima affermazione della nonviolenza.
(vedi il capitolo “L’Afghanistan che resiste” di Simona Cataldi).

Germi di non violenza in acque agitate

a cura di Ester Fano

Ediesse Saggi, 2012, pp. 259

Shùlai, Il movimento maoista afghano raccontato dai suoi militanti (1965-2011)

SHÙLAI, Il movimento maoista afghanoLa storia del movimento maoista afgano Shùlai, promotore delle rivolte studentesche, contadine e operaie che hanno caratterizzato il ‘Sessantotto afgano’ e i primi anni ’70, organizzatore di insurrezioni contro il regime filosovietico alla fine degli anni ’70, protagonista di un’autonoma lotta armata partigiana contro l’invasore sovietico e le milizie fondamentaliste finanziate dagli Stati Uniti.
È ancora oggi impegnato in una lotta politica clandestina contro l’occupazione Nato e il fondamentalismo, sia quello talebano, sia quello dei signori della guerra tornati al potere con Karzai e con il sostegno di Washington.

Shùlai, Il movimento maoista afghano raccontato dai suoi militanti (1965-2011)

di Enrico Piovesana

Città dl Sole Edizioni, 2012, pp. 104