Solidarietà con donne che resistono in paesi illiberali
29 Agosto 2024
È nato nel 1950 nella provincia di Wardack.
Accusato nel 2010 insieme ad altri sette ministri di appropriazione indebita di $362,000 nelle attività di agenzie di viaggio per l’organizzazione dei pellegrinaggi alla Mecca. Khalili faceva parte della Haj Operation Commission che dovrebbe garantire un viaggio sicuro da e per l’Arabia Saudita dei pellegrini afgani (fonte RAWA)
Lo studio “Mappa dei conflitti afgani dal 1978” realizzato dall’Afghan Independent Human Rights Commission (AIHRC) che riporta in modo preciso i luoghi e i dati relativi a 180 fosse comuni in cui si trovano resti di civili e combattenti fatti prigionieri.
Le figure accusate nel report di avere avuto responsabilità nelle uccisioni di massa comprendono alcuni dei personaggi più potenti del governo afgano e delle attuali fazioni etniche, compresi politici dell’Alleanza del Nord che cacciò i Talebani nel 2001. Tra questi comare il nome di Khalili insieme a Ahmed Shah Massoud (leader dell’Alleanza del Nord, deceduto), Abdul Rashid Dostum (Generale delle Forze Armate), Muhammad Qasim Fahim (Vice Presidente). (fonte Osservatorio Afghanistan)
Il Rapporto di Human Rights Watch del 2004 “The Rule of the Gun. Human Rights Abuses and Political Repression in the Run-up to Afghanistan’s Presidential Election” cita gli abusi compiuti da due comandanti (Arif Dawari e Abdul Ali ) legati a Khalili. Si tratta di estorsione, sequestro di terre e proprietà, arresto e detenzione arbitraria, sparizioni; omicidi, aggressioni fisiche, intimidazioni e abuso sessuale delle donne. Khalili si è mosso per coprire le denunce bloccando gli sforzi per estromettere i comandanti implicati e per mettere a tacere le loro malefatte. (fonte Human Rights Watch)
Mohammad Karim Khalili, di etnia hazara, è nato nel 1950 a Qala-e Khesh, un villaggio del distretto di Beshud (provincia di Wardak). Dal 1981 al 1987 è stato dapprima membro e quindi dirigente del Consiglio della Coalizione islamica dell’Afghanistan, organizzazione sostenuta dall’Iran. Nel 1988 ha aderito al partito Hezb-e-Wahdat Islami di Abdul Ali Mazari, sorto su spinta di Teheran che intendeva unire le correnti sciite contro i partiti sunniti con base in Pakistan. Durante la guerra civile ha combattuto con le milizie del suo partito a fianco di quelle uzbeke di Abdul Rashid Dostum e pashtun di Gulbuddin Hekmatyar contro le forze governative (tagike) comandate da Ahmad Shah Massud.
Nel marzo 1995, dopo aver subito gravi perdite, Mazari ha stipulato un accordo con i taliban ma molti dei suoi comandanti si sono rifiutati di consegnare le armi. Mazari è stato arrestato dai taliban, che lo sospettavano di tradimento, ed è stato ucciso mentre tentava di fuggire. Alla sua morte, il ruolo di Presidente del partito è passato a Khalili il quale in pochi mesi ha preso le distanze dai taliban e nel 1996 ha partecipato insieme a Massud e a Dostum alla costituzione del Consiglio Supremo per la Difesa della Patria, con capitale a Mazar-e Sharif, e, l’anno successivo, alla formazione del Fronte Unito Nazionale e Islamico per la Salvezza dell’Afghanistan, meglio conosciuto come Alleanza del Nord.
Dopo la Conferenza di Bonn ha protestato per lo scarso peso attribuito alla componente hazara nelle nuove istituzioni ma ha accettato l’incarico di Vice Presidente della Autorità Transitoria Afghana (giugno 2002). Nel 2004 Karzai lo ha scelto come Secondo Vice Presidente per le elezioni presidenziali del mese di ottobre. Con il tempo ha perso gran parte della sua influenza tra la comunità hazara a vantaggio di Mohammad Mohaqqeq, già famoso comandante delle milizie di Hezb-e-Wahdat Islami, distintosi nei combattimenti intorno a Mazar-e Sharif. Mohaqqed ha lasciato il partito diretto da Khalili fondando una propria formazione chiamata Hezb-e Wahdat-e Islami i Mardom.
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Non si hanno sue notizie dopo la ripresa del potere dei talebani nell’agosto 2021.
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