Dove sono le donne afghane?
25 Novembre 2024
Ahmad Shah Massoud è nato il 2 settembre 1953 ed è morto il 9 settembre 2001.
Ministro della Difesa nel 1992 per il Presidente Rabbani, è stato coinvolto in numerose battaglie per evitare che nemici come Gulbuddin Hekmatyar avessero il sopravvento. Quando il governo di Rabbani è caduto, il controllo è stato preso dai Talebani grazie agli aiuti economici e militari del Pakistan.
Massoud compare in uno studio “Mappa dei conflitti afgani dal 1978” realizzato dall’Afghan Independent Human Rights Commission (AIHRC) tra le figure accusate di avere avuto responsabilità nelle uccisioni di massa compiute durante la guerra civile afghana. Il report individua responsabilità nei personaggi più potenti del governo afgano e delle attuali fazioni etniche, compresi politici dell’Alleanza del Nord, e riporta in modo preciso i luoghi e i dati relativi a 180 fosse comuni in cui si trovano resti di civili e combattenti fatti prigionieri. Include, inoltre, testimonianze di sopravvissuti e di persone che hanno visto gettare i cadaveri degli assassinati nelle fosse comuni, insieme a dettagli su altri crimini di guerra collegati.
Lo studio è stato imposto a Karzai dalla pressione internazionale e dalle ONG e in seguito ne è stata proibita la pubblicazione. (fonte New York Times e Osservatorio Afghanistan)
Nel 2002 Massoud viene candidato postumo al premio Nobel per la Pace grazie alla sua notorietà per la lotta contro i Talebani, ma la società civile afghana insorge contro questa nomina. Viene soprannominato popolarmente “macellaio dei Pashtun” per le stragi dei civili su base etnica.
Massoud è riconosciuto come Signore della Guerra, poiché appartenente a Jamiat-i-Islami – fazione ultra-fondamentalista – di cui era il comandante dell’ala militare. Durante il suo regime migliaia di donne sono state violentate in Afghanistan. (fonte RAWA )
Human Rights Watch riporta le testimonianze di chi era presente ai combattimenti in strada, durante i quali Massoud e le milizie di Jamiat-i-Islami sparavano sui civili dalla cima della Television Mountain nel centro di Kabul. (fonte Human Rights Watch )
Il giornalista americano Steve Coll, in un articolo del 2004 pubblicato sul Washington Post dettaglia i flussi economici stanziati dalla CIA alle milizie di Massoud con l’obiettivo di combattere Al Qaeda. (fonte RAWA)
Nato nel 1953, di etnia tagika, fu comandante dei combattenti musulmani della resistenza afghana contro l’invasione sovietica prima e contro il regime dei talebani poi. È conosciuto dai media internazionali, che lo hanno esaltato come figura eroica con il nome di “leone del Panshir” grazie ai suoi successi militari a capo dell’Alleanza del Nord.
Quando i sovietici vennero sconfitti, i Mujaheddin di Massoud furono i primi a entrare a Kabul e a stabilire un governo di occupazione.
I territori presidiati da Massoud sono infine stati occupati dai talebani, e lui venne assassinato durante un attacco suicida di Al Qaeda due giorni prima dell’11 settembre 2001.
Nel 2001 Karzai lo ha nominato “Eroe della Nazione Afghana”. (fonte Afghan Bios)
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