Libere di dire: Quando le donne prendono la parola, nulla resta immobile
10 Maggio 2025
CISDA – Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus, condanna fermamente la brutale repressione di una manifestazione pacifica di protesta contro il governo afghano organizzata dal Partito della Solidarietà.
Il 2 maggio 2013, il Partito della Solidarietà dell’Afghanistan (SPA) ha organizzato una manifestazione di protesta a Kabul per denunciare due giorni tragici per il popolo afghano, il 27 aprile 1978 – invasione sovietica – e 28 aprile 1992 – quando i mujaheddin entrarono in Kabul.
Si sono ripetuti i tragici fatti dello scorso anno quando le forze di sicurezza scatenarono una violenta repressione delle voci di protesta contro i signori della guerra nel Parlamento afghano e il Partito della Solidarietà venne sottoposto ad indagine pubblica. Solo grazie all’appoggio delle associazioni internazionali per i diritti civili, il Partito ha potuto evitare la sospensione ufficiale.
Quest’anno la polizia afghana ha ricevuto l’ordine dal palazzo presidenziale di ricorrere alla forza e all’intimidazione per fermare centinaia di manifestanti che hanno marciato con decisione e passione, gridando slogan espliciti contro i signori della guerra, contro i talebani e i loro padroni stranieri, contro gli Stati Uniti e le forze di occupazione NATO.
Centinaia di poliziotti e agenti di sicurezza hanno circondato il corteo chiudendo tutta la zona per evitare che la gente sentisse gli slogan che venivano gridati e si unisse alla protesta. Le forze di sicurezza hanno arrestato almeno nove persone. Secondo quanto riferisce Human Rights Watch, sei di loro sono stati trattenuti in carcere per tre giorni e sottoposti a brutali maltrattamenti: pugni, calci, e colpi di calcio di fucile mentre venivano interrogati sugli organizzatori della protesta.
L’arresto, le intimidazioni subite anche nei giorni che precedevano la manifestazione e il brutale pestaggio sono un chiaro messaggio a tutti gli afghani di non criticare pubblicamente il governo. Messaggio ancor più esplicito con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2014.
Il CISDA chiede che si faccia luce sulle azioni delle forze di sicurezza che ancora una volta hanno colpito un partito laico e democratico che si oppone ai criminali di guerra al governo del paese. Ciò che è accaduto lede i diritti, la libertà e la sovranità dei cittadini afghani.
C.I.S.D.A. Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane
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