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Autore: Patrizia Fabbri

Centri di aiuto legale

Centri di Aiuto Legale a Kabul ed Herat (attivi dal 2009) fornivano protezione e assistenza legale alle donne vittime di violenza. Nel 2014 HAWCA ha attivato un nuovo Centro a Mazar-e-Sharif.

Avvocati, con l’aiuto di giovani laureati in giurisprudenza, fornivano consulenza e assistenza legale alle donne e ragazze vittime di violenza domestica e sessuale.

I Centri realizzavano anche corsi di formazione per i neo-laureati in giurisprudenza su come aiutare le donne che chiedevano assistenza. Altri corsi di formazione erano rivolti alle donne e prevedevano l’insegnamento dei loro diritti sanciti dalla Costituzione Afghana e dal Diritto Internazionale. I docenti erano professionisti e professori della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Kabul.

HAWCA tentava di stabilire relazioni con alcuni ospedali pubblici e privati per la cura delle donne che si trovavano in condizioni particolarmente critiche. Forniva anche piccoli sostegni finanziari alle donne che non erano in grado di pagarsi le cure.

Una psicologa forniva sostegno psicosociale poiché quasi tutte le vittime di violenza soffrono di malattie psicologiche, depressione e stress.

Lo stesso centro ha funzionato per il biennio 2015/16 anche a Jalalabad, città dell’Afghanistan orientale, capoluogo della provincia di Nangarhar.

Donatori per il Centro di Kabul, Herat e Mazar-e-Sharif dal 2009 al 2021 sono stati:

  • Ministero degli Affari Esteri
  • Fondazione Adiuvare di Lugano
  • Opera San Francesco di Milano

Donatori per il Centro di Jalalabad sono stati:

  • Fondazione Adiuvare di Lugano
  • Famiglia Fortunato

Hawca, per motivi di sicurezza dall’agosto 2021, ha dovuto chiudere i centri di Aiuto Legale.

Casa-famiglia per bambini afghani profughi in Pakistan

Il progetto ha avuto inizio nel 2002 e si è concluso nel 2011. È stato sostenuto dal 2002 al 2007 da Iscos Piemonte, dal 2007 al 2009 da Iscos Lombardia e dal 2010 al 2011 dalla Provincia di Trento e dalla Regione Trentino (totale 135.000 euro). L’obiettivo del progetto era la tutela dei diritti umani di bambine e bambini , ospiti dell’orfanotrofio “casa famiglia” di Peshawar, città del Pakistan al confine con l’Afghanistan. Il progetto è terminato quando il Pakistan ha chiuso le frontiere tra Pakistan e Afghanistan, radendo al suolo i campi profughi e rimpatriando gli afghani.

Accoglienza temporanea di bambini e bambine provenienti dall’orfanotrofio Mehan di Kabul

Il progetto promosso in collaborazione con AFCECO, Comune di San Giuliano, Associazione Liberi Pensieri e CISDA ha avuto inizio nel 2007 e si è concluso nel 2016 a causa di un Decreto emesso dal governo afghano che ha bloccato l’uscita dal paese ai minori.
Il progetto prevedeva l’accoglienza temporanea di alcune/i bambine/i delle case-famiglie di AFCECO a Kabul per un periodo di 7 settimane presso famiglie di San Giuliano Milanese.
Si è data loro l’opportunità di frequentare la scuola, di svolgere attività motorie (piscina) e di conoscere alcuni aspetti storico-culturali del nostro Paese. L’obiettivo di offrire opportunità di crescita personale e di conoscenza culturale secondo la dirigenza di AFCECO è stato raggiunto e l’esperienza è stata giudicata molto positiva.
Il progetto della durata di 10 anni (200.000 euro) è stato finanziato dalle famiglie di San Giuliano Milanese.
Analogo progetto promosso in collaborazione con AFCECO, Comune di Piadena e Associazione Emmaus ha avuto inizio nel 2013 e si è concluso nel 2016. Anche a Piadena le famiglie hanno finanziato il progetto per tre anni (20.000 euro).

In seguito all’avvento dei talebani nel 2021 alcune/i ragazze/i sono usciti dal Paese e sono attualmente in Italia ospiti dalle stesse famiglie.

Giallo fiducia

Coltivare zafferano per guadagnarsi una vita dignitosa

Lo zafferano è prodotto grazie al progetto Giallo fiducia, finanziato da Costa Family Foundation di Corvara in collaborazione con Insieme si può di Belluno e CISDA.  Nato nel 2017 grazie a un’idea delle donne di una delle associazioni che CISDA sostiene.

Il progetto è realizzato nella zona di Herat e gestito interamente da 12 donne (con la collabora-zione di un formatore e supervisore).

Gli obiettivi sono quelli di sostenere l’impiego femminile, deviare dalla coltivazione di oppio, garantire una fonte di guadagno sicura per le donne con famiglia carico.

La più giovane delle donne che lavorano al progetto ha 17 anni e ha scelto di coltivare zafferano perché vuole prendersi cura della sua famiglia, costituita da dieci membri e con un padre invalido. Durante la coltivazione, è stata incoraggiata a proseguire gli studi e ha frequentato la scuola superiore.

Le più anziane hanno storie molto diverse. La prima, ha aderito al progetto perché troppo povera per mandare la figlia maggiore all’università e questo lavoro glielo ha permesso. La seconda aveva perso un lavoro di donna delle pulizie perché troppo vecchia e dalla salute fragile. Ha cercato a lungo un nuovo impiego senza trovare nulla. Il marito è malato e in casa ci sono sette figli da mantenere. Con il lavoro nel campo, spera di ripagare i debiti che si sono accumulati negli anni.

I risultati ottenuti ad oggi sono eccezionali perché le 12 donne coinvolte nella coltivazione, con i proventi ottenuti dalla vendita sia dello zafferano che dei bulbi che si rigenerano: integrano lo stipendio del marito; acquisiscono indipendenza di vita, oltre che economica; sono accettate dai mariti e dalla comunità locale.

Inoltre le 12 donne hanno seguito percorsi paralleli di alfabetizzazione, strumento fondamentale per il prosieguo di un’attività in forma autonoma; richiesto di poter ampliare il terreno coltivato per rendere il progetto sostenibile al termine dei 5 anni di finanziamento previsti.

 

Zafferano in pistilli, qualche ricetta golosa

Come si usa: lo zafferano in stimmi o stami (chiamati anche pistilli) è la scelta migliore: gli stimmi integri mantengono tutta la loro fragranza. Ci sono due metodi per utilizzare lo zafferano in pistilli, uno più veloce e uno più lento.

Iniziamo dal metodo più veloce: mettete i pistilli di zafferano, in una tazzina con acqua, latte o brodo caldi ma non bollenti e lasciateli in infusione venti di minuti, romperli con un coltello e mescolate. Il metodo più lungo prevede che l’infusione duri almeno due ore in acqua tiepida a temperatura costante. Quando i pistilli saranno completamente dissolti,

il vostro infuso allo zafferano sarà pronto ad essere utilizzato. Generalmente lo zafferano si aggiunge alle pietanze alla fine della preparazione.

Dosi: contate circa 0,30 g per 6 persone. La quantità può variare in base alla ricetta e ai gusti personali.

I pistilli possono anche essere polverizzati richiudendoli in un foglio di carta sistemata in prossimità di una fonte di calore per pochi minuti per essiccarli. Successivamente, con un pestello, si frantumeranno riducendoli in polvere. Mettete la polvere di zafferano nell’acqua, per un risultato più omogeneo, oppure versare direttamente nelle pietanze. Come si conserva: in un recipiente chiuso in luogo fresco e al buio (durata due anni).

Tè con lo zafferano (come lo fanno nel sud del Marocco)

Ingredienti

  • ½ litro d’acqua + 1 bicchierino da tè
  • 2 cucchiaini da tè pieni di tè verde chum mee o gunpowder
  • 1 piccolo pizzico di zafferano in pistilli
  • Zucchero quanto si vuole, ma si può anche fare senza
  • 6 bicchierini da tè

Preparazione

Portate a ebollizione l’acqua. A parte, in una teiera in metallo o tipo pirex (o anche in un pentolino di un po’ più di mezzo litro di capienza) mettete i due cucchiaini di tè verde. Versate sul tè mezzo bicchiere di acqua bollente, fatele fare un giro o due nella teiera e colatela in un bicchierino. Ripetete l’operazione e buttate via la seconda acqua. Aggiungete nella teiera lo zafferano e lo zucchero, versate tutta l’acqua calda sopra, compreso il primo bicchiere tenuto da parte. Mettete sul fuoco basso la teiera e portate a bollore, togliete dal fuoco, lasciate riposare 2 o 3 minuti e poi distribuite nei bicchierini. Questo tè è digestivo e rilassante.

 

Impasto per pane allo zafferano

Un’ottima idea potrebbe essere unire lo zafferano all’impasto per il pane. Al sapore del pane si aggiungerà il gusto unico dello zafferano. Non dovrete fare altro che sciogliere i pistilli in acqua tiepida aggiungendola all’impasto che Utilizzate per la preparazione del Pane. Se volete rendere la vostra ricetta ancora più gustosa potete aggiungere anche le olive fuggiasche o i capperi.

Un classico, il risotto alla milanese

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di riso di alta qualità
  • 50 g di midollo di bue
  • 100 g di burro brodo di carne cipolla tritata pistilli di zafferano
  • vino bianco secco
  • parmigiano o grana grattugiato

Preparazione

Fate rosolare in una padella la cipolla tritata con metà del burro e il midollo di bue. Non appena la cipolla sarà dorata, aggiungete il riso e fatelo tostare. A questo punto aggiungete in vino e fatelo evaporare a fiamma alta. Aggiungete il brodo abbassando la fiamma e continuate a mescolare. Quando il riso sarà abbastanza cotto aggiungete lo zafferano e continuate a mescolare fino alla completa cottura.

Spegnete la fiamma, aggiungete il burro e il parmigiano e mescolate. Decorate con qualche pistillo di zafferano e servite.

Riso, con spinaci e zafferano

Ingredienti per 4 persone

  • ½ Kg di riso
  • 2 palline di spinaci cotti
  • 1 spicchio d’aglio (facoltativo)
  • ½ cartoccio da 250 ml di panna
  • 2 pizzichi di zafferano in pistilli sale e pepe

Preparazione

In un pestello mettete lo zafferano, un cucchiaino di zucchero e un pizzico di sale, pestate fino a spezzettare i filamenti o ridurli in polvere. Portate a bollore una tazzina di acqua e versateci dentro la polvere di zafferano. Lasciate riposare.

Fate saltare gli spinaci in padella con un po’ d’olio e aglio, salate.

Dopo qualche minuto abbassate il fuoco e versateci sopra la panna e la tazzina di zafferano (sciacquate la tazzina con un po’ d’acqua e aggiungete agli spinaci).

Se si ispessisce troppo aggiungete un altro po’ di acqua, ma sempre poco a poco, in modo che non diventi brodoso. Aggiustate di sale e pepe. Spegnete il fuoco, deve solo scaldare bene. Se necessario farete scaldare gli spinaci quando il riso sarà pronto. Aggiungete un po’ di panna se il sugo si è addensato troppo.

Fate cuocere il riso, bianco o integrale. Distribuitelo nei piatti e formando un mucchietto, fate una conca nel centro del mucchietto e riempitela con gli spinaci allo zafferano ben caldi.

Si può fare anche con le cipolle, i porri, le bietole e tutte le verdure che vi piacciono.

Risotto vodka, arancio e zafferano

Ingredienti per 4 persone

  • 350 g di riso
  • 40 g di parmigiano grattugiato
  • 2 arance
  • 1 cipolla
  • 50 g di burro
  • 4 cucchiai di panna
  • 4 cucchiai di vodka
  • 400 ml di brodo di verdura caldo
  • 100 ml di vino bianco secco
  • 1 pizzico di zafferano in pistilli sale e pepe

Preparazione

Scaldate il brodo e sbriciolatevi dentro lo zafferano. Tenetelo in caldo senza lasciarlo consumare. Tritate la cipolla. Fatela rosolare nel burro a fuoco basso finché diventa trasparente, senza farla scurire. Aggiungete il riso, mescolate bene per circa un minuto. Bagnate con il vino e lasciate evaporare. Salate e pepate. Versate il brodo bollente sul riso, poco per volta. Cuocete per circa diciotto minuti. Grattugiate finemente la buccia dell’arancia e spremetene il succo da aggiungere cinque minuti prima della fine della cottura insieme alla vodka. Quando il riso è cotto, mantecate con la panna, lasciate riposare tre minuti e servite.

Tajine di carne o seitan con albicocche

Ingredienti per 6 persone

  • ½ Kg di spalla di agnello disossata
  • per vegetariani e vegani: 400 g di seitan naturale o alla piastra
  • 200 g di albicocche secche
  • 1 cipolla
  • 60/70 g di mandorle sbucciate e sfilettate
  • 1 manciata di pistacchi sgusciati o pinoli
  • 2 g di zafferano polverizzato o lasciato a bagno in acqua calda e aggiunto insieme al brodo
  • un pizzico di zenzero
  • ½ cucchiaino di cannella
  • 3 cucchiai di olio
  • 1 punta di curcuma
  • ½ mazzetto di coriandolo o prezzemolo
  • 1 punta di pepe nero macinato
  • 1 cucchiaio scarso di zucchero
  • 1 o 2 bicchieri di brodo vegetale caldo

Preparazione

Tagliate la carne o il seitan a pezzi, spolverate con le spezie e lasciate riposare qualche ora o una notte in frigo. Mettete le albicocche secche in ammollo in acqua tiepida.

In una padella o una tajine, fate appassire la cipolla tagliata a fettine con poco olio, aggiungete la carne o il seitan con il resto dell’olio e fate saltare senza bruciare la cipolla. Spolverate con lo zucchero, lasciatelo caramellare, aggiungete un bicchiere di brodo caldo. Aggiustate di sale e di spezie. Aggiungete il mazzetto di coriandolo o di prezzemolo legato (si toglie a fine cottura). Coprite con il brodo. Abbassate la fiamma, mettete il coperchio a lasciate cuocere adagio, aggiungendo brodo caldo se necessario. Verso metà cottura aggiungete le albicocche scolate, non mescolate, disponete le albicocche sui bordi schiacciandole un po’ nel sugo. Per il seitan bastano 10/15 minuti. Non deve risultare brodoso, ma ci deve essere un po’ di sugo.

Servite con un contorno di carote stufate o altre verdure.

Patate allo zafferano

Ingredienti

  • 800 g di patate medie
  • 2 pizzichi di zafferano in pistilli
  • 40 g di burro
  • sale e pepe

Preparazione

Sbucciate le patate e tagliatele a cubi, lavatele e scolatele. Mettete le patate in una casseruola, copritele d’acqua fredda, salate e aggiungete un pizzico di zafferano. Portate adagio a bollore e fate cuocere per circa 10 minuti, finché sono tenere e non sfatte.

 

Zafferano in pistilli, qualche ricetta golosa

Scolatele adagio con la schiumarola e disponetele in una terrina larga che metterete sulla pentola con l’acqua calda, affinché non si raffreddino. Fate sciogliere il burro a fuoco molto basso con l’altro pizzico di zafferano, mescolando.

Versate il burro sulle patate che avete tenuto in caldo e servite.

Crème brûlée allo zafferano

Ingredienti

  • 350 ml latte
  • 350 ml panna
  • 15 pistilli di zafferano
  • 150 g zucchero semolato
  • 2 uova
  • 5 tuorli
  • zucchero di canna

Preparazione

Mettete in una ciotola le uova e i tuorli. Aggiungete lo zucchero e montate fino ad ottenere un composto omogeneo. Fate sciogliere i pistilli di zafferano con la panna e il latte e aggiungete il liquido al vostro composto con molta delicatezza. Versate il composto in dei recipienti mono-porzione e aggiungete un po’ d’acqua. Cuocete nel forno già caldo a 150°C per circa 1 ora. Dopo aver fatto raffreddare la vostra crème brûlée aggiungete in superficie lo zucchero di canna precedentemente caramellato e servite.

Pardulas sarde

Le pardulas sono uno dei dolci tipici della tradizione sarda. Si preparano solitamente nelle festività ma sono così buone che se le proponete durante l’anno nessuno saprà dirvi di no.

La preparazione è semplice e veloce e, anche in questo caso, il ruolo dello zafferano è essenziale per l’ottima riuscita del dolce.

Ingredienti per la sfoglia esterna

  • 200 g di farina di semola di grano duro
  • 200 g di farina 00
  • 1 cucchiaino di strutto (facoltativo)
  • 2 albumi
  • 200 ml di acqua tiepida sale

Per il ripieno

  • 500 g di ricotta vaccina o di pecora zucchero a velo
  • 2 tuorli
  • 1000 g di farina 00
  • scorza di limone zafferano sciolto in acqua calda
  • sale

Preparazione

Mescolate la farina con quelle di semola e, insieme al sale, aggiungete gli albumi. Iniziate a versare l’acqua tiepida sul composto e continuate a mescolare formando un impasto privo di grumi. Fatelo riposare per almeno mezz’ora. Ora che la sfoglia è pronta è il momento di preparare il ripieno. Fate sgocciolare bene la ricotta e aggiungete in un recipiente capiente i tuorli, lo zucchero e la scorza di limone. Continuate a mescolare e aggiungete lo zafferano (ricordatevi di essere sicuri che i pistilli si siano dissolti) e il sale. Stendete la sfoglia e ricavate dei cerchi di circa 12 cm di diametro, riempiteli con una dose adeguata di ripieno e richiudeteli con cura. Cuocete le vostre pardulas in forno ben caldo a circa 150 gradi per 25/30 minuti. Quando le vedrete ben dorate saranno pronte, aspettate che si raffreddino e spolveratele di zucchero a velo.