LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE TRA STORIE, DIRITTI E CULTURE
4 Ottobre 2024
L’Associazione Rivoluzionaria delle donne Afghane (RAWA) ha organizzato un’iniziativa per l’8 marzo in Afghanistan. Questo incontro si è svolto nonostante le imposizioni dei talebani mirate a vietare le attività delle donne con minacce, pressioni e repressione, mettere a tacere le loro voci di protesta e reprimere il loro spirito combattivo. Tuttavia, le nostre donne resilienti hanno svolto un ruolo significativo nella lotta contro il fascismo e il fondamentalismo, con coraggio e consapevolezza.
È stata espressa gratitudine nei confronti delle ragazze, delle donne e delle madri che hanno partecipato nonostante la nevicata e altre difficoltà logistiche. All’inizio è stata recitata una poesia:
Combattiamo contro la tirannia e le tenebre,
Mano nella mano, marciamo verso la vittoria.
Finché ogni anima assaggerà la dolcezza della libertà,
Cantiamo l’inno della libertà.
Odiamo i veli forzati che avvolgono i nostri volti,
Pugni e acido sui nostri volti, nel dominio della schiavitù.
Dobbiamo ribellarci a povertà, oppressione e discriminazione
Costruiamo un mondo uguale insieme
Sii una donna e insorgi come una donna
Alzati e corri forte
Sii donna e ribellati con forza!
La sala è stata decorata con slogan e immagini sulla lotta e sul sacrificio delle donne in Afghanistan e nel mondo. Questo il discorso iniziale.
“L’8 marzo è il giorno simbolico della solidarietà globale delle donne oppresse in tutto il mondo e un’opportunità per continuare insieme la nostra lotta per la liberazione e l’uguaglianza. Purtroppo nella nostra terra governano forze reazionarie che considerano le donne il nemico principale; tutte le loro politiche sono basate su restrizioni e intimidazioni nei confronti delle donne. In questi giorni, l’ondata di repressione, arresti e torture da parte dei talebani addestrati dalla CIA e dall’ISI, in particolare da parte del Ministero per la Propagazione della Virtù e la Prevenzione del Vizio, ha colpito tutto il paese. Questi fondamentalisti religiosi e fascisti hanno imparato dai loro predecessori a mantenere la società chiusa e arretrata, a reprimere le donne, uno dei pilastri principali della rivoluzione, chiudendole in casa, tagliando loro le ali, e distruggendo i loro sogni.”
Le giovani donne di RAWA hanno poi cantato l’inno, Donne insorgete, che incita alla rivolta contro la violenza e l’oppressione.
Zarlasht, una rappresentante di RAWA, ha descritto in dettaglio le nostre attività politiche del prossimo futuro.
“RAWA è vicina alle sofferenze delle donne in cerca di giustizia e alle combattenti di tutto il mondo. L’8 marzo è il giorno in cui chiedere giustizia e uguaglianza e rinnovare l’impegno a organizzare un movimento delle donne forte e unito, capace di sradicare l’oppressione e le discriminazioni della società patriarcale. Non permettiamo alle forze reazionarie e all’imperialismo di svuotare di significato a questa giornata militante e rivoluzionaria per trasformarla in un giorno in cui si regalano fiori e si promette falso amore alle donne per nascondere la misoginia.
Commemorare l’8 marzo ha per noi un valore molto più alto, perché qui, sotto il soffocante terrore dei criminali fondamentalisti talebani, le donne che soffrono sono più che in qualsiasi altra regione del mondo. Le donne afghane sono private dei loro diritti fondamentali: la libertà, l’istruzione e il lavoro, l’imposizione dell’hijab. Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno riconosciuto ufficialmente i talebani, ma in segreto stanno cercando di rafforzarli e sostenerli e, in questo modo, impedire il crollo di questo Emirato di assassini. Anche se le truppe degli Stati Uniti e della NATO si sono ritirate dall’Afghanistan, gli interventi dei paesi occidentali per trasformare l’Afghanistan in un centro di terrorismo continuano e negli ultimi anni l’ISIS e altre bande di terroristi qui si sono potuti organizzare liberamente. Il terrorismo islamico e l’imperialismo sono due facce della stessa medaglia”.
Analizzando la situazione corrente e il tradimento dei governi occidentali, Zarlasht ha affermato:
“Per decenni, gli Stati Uniti hanno sostenuto e alimentato fondamentalisti mujahdeen, i talebani, l’ISIS come tattica per imporre le loro politiche coloniali e predatorie in Afghanistan e continuare a dominare la regione. Con questo scopo li hanno sempre armati fino ai denti e, dopo vent’anni di spargimento di sangue, grazie al sostegno finanziario e diplomatico aperto e clandestino, lasciano che il regime talebano vada avanti. L’auspicio e gli sforzi dell’Occidente e delle Nazioni Unite è quello di creare un ‘governo inclusivo’. Ciò che intendono per ‘inclusivo’ non è altro che tenere insieme un numero di intellettuali pro USA/NATO e di fondamentalisti fidati dell’amministrazione talebana; questo, naturalmente, non porterà il minimo cambiamento nelle politiche criminali degli attuali governanti.
Le politiche disumane del governo imperialista degli Stati Uniti dimostrano ciò che RAWA ha sempre sostenuto: gli USA sono in guerra con il popolo afghano e in pace con i criminali. La storia vergognosa e criminale degli Stati Uniti dimostra che hanno sempre sostenuto i regimi, gli elementi e le istituzioni più odiati e hanno cospirato per rovesciare governi e movimenti popolari. Alla Casa Bianca non importa come funziona il governo in Afghanistan e per quale motivo la nostra gente muore. Zalmi Khalilzad ha dichiarato chiaramente che gli Stati Uniti sono soddisfatti dei talebani e ha detto senza mezzi termini che se le ragazze non possono andare a scuola, è il problema del popolo afgano, non degli Stati Uniti! Ciò che conta per gli Stati Uniti e la CIA è che questo regime fantoccio resti sotto il loro controllo in modo che possano costituire una minaccia per la Russia, la Cina, l’Iran e altri paesi rivali”.
Zarlasht si è appellata agli uomini e alle donne che soffrono perché si preparino ad una battaglia vincente.
“Dobbiamo sapere che senza acquisire consapevolezza e combattere con le nostre armi, non sarà possibile vedere il benessere e il successo o assistere a miglioramenti della nostra tragica situazione. Ancora una volta, in occasione dell’8 marzo, chiediamo a tutte le donne dell’Afghanistan di mobilitarsi e lottare per liberarsi dalla morsa dell’imperialismo e dei suoi lacché jihadisti e talebani e dalle tradizioni della società patriarcale. Porre fine alla violenza domestica, alla violenza sessuale, agli abusi e alla violenza contro le donne non sarà possibile solo organizzando seminari con le ONG. Se vogliamo cambiare la situazione, specialmente per noi donne, dobbiamo lavorare per formare un movimento composto da tutte le etnie e gruppi regionali afghani contro il fondamentalismo e l’occupazione…. In un momento in cui le donne afghane sono prigioniere del peggior fondamentalismo, RAWA è solidale con le donne che combattono in Iran, Palestina, Kurdistan, Tunisia, India e in tutto il mondo. Impariamo dal loro coraggio e dalla loro fermezza.”
Con il ritorno dei talebani, un gran numero di intellettuali e di donne sono andate in Occidente, ma RAWA è rimasta accanto al suo popolo e si impegna a continuare a lavorare e organizzare le donne nelle condizioni più difficili. Durante l’evento sono state proiettate immagini e video delle più recenti attività politiche di RAWA, della distribuzione di cibo ai bisognosi, dei servizi offerti dai team medici nelle zone più remote, della distribuzione di aiuti in situazioni di emergenza, dei corsi di alfabetizzazione e politici clandestini.
In omaggio alla memoria delle donne rivoluzionarie e alla rivolta delle Donne, Vita, Libertà in Iran sono stati presentati una poesia (La primavera sta arrivando) di Marzia Ahmadi Oskuee, una delle famose martiri dell’organizzazione iraniana dei guerriglieri Fedai del Popolo, e un cortometraggio su Sepideh Qolian, una manifestante iraniana che ha creato un’epica nelle terribili prigioni del regime sanguinario dell’Iran.
RAWA è orgogliosa di essere in contatto con diverse attiviste, movimenti progressisti e organizzazioni nel mondo fin dalla sua istituzione e ha sempre ricevuto da loro solidarietà, consenso e sostegno politico. La maggior parte di queste forze hanno raccolto donazioni e ci hanno aiutato con il loro impegno e le loro iniziative. Anche quest’anno, in occasione dell’8 marzo, abbiamo ricevuto molti messaggi di solidarietà e Mursal ne ha condivisi alcuni con l’assemblea.
Anche nelle peggiori condizioni, le sostenitrici straniere di RAWA, con grande coraggio, sono state al nostro fianco contro le politiche dei loro governi guerrafondai e in difesa del nostro popolo oppresso. Quest’anno, un gruppo di loro ha partecipato al nostro incontro e ha espresso la sua solidarietà. Alla fine dell’evento, tutte le partecipanti si sono alzate e hanno cantato l’inno Il Sole della Libertà, basato sulla famosa canzone El pueblo unido jamas serà vencido! di Victor Jara, un cantante rivoluzionario cileno assassinato dalla dittatura di Pinochet.
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