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Staffetta Femminista Italia – Afghanistan

CISDA ha tessuto in oltre vent’anni di lavoro fra Italia e Afghanistan, una preziosa rete di relazioni per il sostegno alle attiviste locali e ai loro progetti di aiuto alle donne che fuggono dalla violenza patriarcale e dal fondamentalismo religioso.

Volontarie, operatrici impegnate nella lotta alla violenza contro le donne e nel supporto alle donne migranti in Italia, attiviste per i diritti umani, hanno deciso di sostenere questo impegno, lanciando l’iniziativa Staffetta Femminista Italia – Afghanistan.

Cos’è Staffetta Femminista

7.000 chilometri e tante trappole mortali nel passaggio delle frontiere, separano l’Italia dall’Afghanistan: affiancando l’azione che CISDA svolge da anni, Staffetta Femminista li percorre idealmente per combattere gli stereotipi e la sottocultura sessista e patriarcale nella sua dimensione transnazionale.

Attiviste per i diritti umani, volontarie e operatrici impegnate nella lotta alla violenza di genere e nel supporto alle donne migranti, si uniscono in gruppi aperti al contributo di chiunque si riconosca negli obiettivi comuni.

Passandoci il testimone, di tappa in tappa, costruiamo un ponte di corpi, saperi e pratiche, per unirci alle attiviste afghane delle organizzazioni laiche e progressiste che lottano in gravissime difficoltà contro la guerra, il fondamentalismo e la violenza. Insieme, per abbattere tutte le frontiere costituite da quanto priva le donne del diritto alla vita e alla libertà, e testimoniare che un altro mondo è possibile.

Staffetta Femminista Italia – Afghanistan si unisce al progetto Vite Preziose per sostenere le donne afghane soggette a situazioni violenza. Queste donne ricevono ancora oggi, un aiuto dalle organizzazioni partner di Cisda al fine di concretizzare i loro progetti di vita e uscire dalla schiavitù.

Crea la tua squadra!

Sconfiggi la cultura della violenza dall’Italia all’Afghanistan (e ritorno).

Chiunque può entrare a far parte di Staffetta, creare una squadra con amiche e amici e colleghe e colleghi, anche se non è impegnata/o in nessuna associazione. Oppure, può scriverci a staffettafemminista@cisda.it  e realizzeremo noi un inserimento in una squadra attiva o in formazione. Anche associazioni, enti e scuole possono creare una propria squadra.

Non ci sono limiti minimi o massimi nel numero di componenti di una squadra: chiediamo solo l’impegno a sostenere economicamente per tutto il tempo possibile, l’azione svolta dalle organizzazioni afghane partner di CISDA che continuano a organizzare classi segrete, distribuzione di cibo, accoglienza e supporto alle vittime di violenza e ai loro bambini. Oppure a impegnarsi a realizzare iniziative (vedi sotto) di sensibilizzazione contro la violenza e di raccolta fondi a favore delle donne afghane inserite in percorsi di autodeterminazione, in collaborazione con il collettivo promotore di Staffetta.

Vuoi aiutarci a far crescere il progetto? Partecipa al collettivo promotore (vedi sotto).

Collettivo promotore

Staffetta Femminista è nata, in stretto raccordo con CISDA, da un gruppo di attiviste, operatrici e volontarie che operano impegnate contro la violenza maschile contro le donne e in aiuto alle migranti, in stretta connessione con le reti nazionali ed europee che richiedono un cambio delle politiche attualmente in vigore. Insieme a loro, attiviste impegnate nel campo dei diritti umani e del supporto allo sviluppo, anche in paesi in guerra, e nel movimento femminista.

Oggi Staffetta è parte integrante di Cisda, ma il collettivo promotore è sempre composto da volontarie interne ed esterne all’associazione, perché ci piace raccogliere sensibilità diverse rendendo Staffetta sempre più incisiva nella sua azione politica e sociale.

Se vuoi partecipare alla costruzione del progetto e delle diverse azioni, scrivici a staffettafemminista@cisda.it

Perché è nata Staffetta Femminista

La nostra azione solidale è azione politica: parte da un lavoro di base, quotidiano, a fianco di chi subisce violenza e vuole contribuire a cambiare la rotta.

L’attacco all’autodeterminazione femminile e ai diritti civili fondamentali avviene attraverso connessioni internazionali che moltiplicano i conflitti armati e valicano frontiere chiuse alla libera circolazione delle persone. Il sistema confinario europeo, sempre più violento, finanzia governi autoritari, sovranismi e fondamentalismi di ogni genere che operano per restringere i diritti conquistati dalle donne in Europa e nel resto del mondo, e costituiscono una minaccia per la democrazia.

Staffetta Femminista nasce dall’urgenza di contribuire a rispondere alle sfide contemporanee poste all’autodeterminazione delle donne in Europa e ovunque.

L’incapacità crescente, da parte del nostro paese e dell’Europa tutta, di condividere l’aspirazione alla pace e allo sviluppo con coloro che da noi cercano rifugio, si traduce in una difesa strenua e inutile delle frontiere e in un livello crescente di violazione dei diritti fondamentali dell’essere umano, trascinandoci in una guerra condotta da eserciti e da polizie europee contro donne, bambini e uomini disarmati. Si registra un incremento complessivo del clima di violenza e delle diverse forme in cui si manifesta.

Chi è impegnato nell’aiuto umanitario lungo le rotte, e chi opera nei centri antiviolenza europei si confronta con una violenza di genere resa ancora più feroce dalle condizioni in cui donne e persone vulnerabili sono costrette a viaggiare.

Mentre sviluppano nuove strategie di aiuto, attiviste, volontarie e operatrici sono sempre più consapevoli della dimensione transnazionale del patriarcato all’origine delle guerre e della violenza di genere: occorre combatterlo, allo stesso tempo in Italia, in Europa e nei paesi d’origine delle donne costrette a migrare.

Una strada che CISDA mantiene aperta da vent’anni con lucidità e impegno costante.

Perché Femminista?

Perché, come nella tradizione di CISDA, si mettono in gioco corpi e idee per attraversare e abbattere le frontiere, portando solidarietà per curare le ferite, senza dimenticarne le cause: una battaglia da fare insieme, donne e uomini, per combattere gli stereotipi e la sottocultura sessista e patriarcale nella sua dimensione transnazionale. Staffetta Femminista è un’iniziativa inaugurata da donne e aperta a tutti.

Perché dall’Italia all’Afghanistan (e ritorno)?

Perché è alla lotta per la pace e contro il fondamentalismo condotta dalle donne che praticano la democrazia più avanzata, di villaggio in villaggio, in questo paese martoriato da 40 anni di guerra, che vogliamo unire il nostro impegno in Europa, testimoniando che un altro mondo è possibile, e contribuendo ad abbattere idealmente tutte le frontiere costituite da quanto priva le donne del diritto alla vita e alla libertà.

  • curiamo le ferite, senza dimenticarne le cause
  • attraversiamo le frontiere perché si aprano alle migrazioni e allo scambio tra i popoli come condizione fondamentale del progresso comune
  • sosteniamo i diritti umani a partire dalla lotta contro le discriminazioni e la violenza di genere in un’ottica transnazionale

Sette, dieci, … tante squadre dall’Italia all’Afghanistan (e ritorno)

Staffetta nasce nel 2021, prima dell’avvento del nuovo governo Talebano, quando ogni possibilità di arrivare in Afghanistan è stata sospesa. Ci siamo quindi immaginate un percorso virtuale, lungo il quale unirci all’azione di informazione e di denuncia delle violazioni dei diritti umani e dei diritti delle donne, portata avanti da CISDA e dalle numerosissime associazioni attive in Europa e nei paesi posti lungo il percorso fino all’Afghanistan, dove le donne non cessano di sperare e lottare. I circa 7000 km che ci separano da Kabul attraverso Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Grecia, Turchia, Iran, Afghanistan erano così stati suddivisi in 7 tappe, ma Staffetta ha avuto un grande successo e le squadre sono diventate 10!

Recarci oggi in Afghanistan, in pieno regime Talebano, per fare visita alle nostre compagne è ancora più difficile. Abbiamo allora messo in atto tante strategie alternative per continuare a sostenerle e – con Staffetta – abbiamo ridefinito e rilanciato il progetto con l’indispensabile flessibilità, in una situazione in cui il regime ha distrutto tutti i dispositivi di aiuto alle donne: case protette e norme poste a tutela vittime di violenza, tribunali, giudici, avvocate, operatrici di accoglienza e psicologhe non esistono più, o sono sotto attacco.

Il nostro sogno e il nostro impegno è che Staffetta Femminista si possa presto trasformare in una delegazione in grado di raggiungere Kabul.  Nel frattempo, le attiviste e gli attivisti di Staffetta potranno contribuire con CISDA a realizzare una delle pratiche femministe più giuste e necessarie: sostenere le donne che sono rimaste nel paese per lottare per la propria autodeterminazione e per quella del proprio popolo, amplificandone la voce; e unirsi alle organizzazioni impegnate a tutelare i diritti di tutte le donne costrette a mettersi in viaggio o impegnate ad uscire dalla violenza in Italia e in Europa.

  • Squadra 1 dedicata a Meena (Kabul) – CADOM Monza
  • Squadra 2 dedicata a Hakima (Kapisa) – ANPI Seregno
  • Squadra 3 dedicata a Shamsia (Kabul) – sostenitori di varie associazioni ed enti, singoli/e
  • Squadra 4 dedicata a Malalai Nangarhar – sostenitori di varie associazioni ed enti, singoli/e
  • Squadra 5 dedicata a Lailuma – Teatro elfo Puccini Milano
  • Squadra 6 dedicata a Farzana – sostenitori di varie associazioni ed enti, singoli/e
  • Squadra 7 dedicata a diverse donne di Vite preziose – ANPI Monza, CREI e IC Via Correggio Monza; sostenitori di varie associazioni ed enti, singoli/e
  • Squadra 8 dedicata a diverse donne di Vite preziose – ARCI Scuotivento Monza, Casa delle Donne Desio
  • Squadra 9 dedicata a diverse donne di Vite preziose – CGIL Sicilia
  • Squadra 10 dedicata a diverse donne di Vite preziose – CGIL Sicilia

Enti e associazioni promotori insieme a CISDA

CADOM (Centro Aiuto Donne Maltrattate) – Monza

CREI (Centro Risorse Educazione Interculturale) – MONZA

Istituto Comprensivo di via Correggio – Monza

Casa delle Donne di Desio (MB)

Elfo Puccini – Teatro d’Arte Contemporanea – Milano

ANPI sez. Gianni Citterio – Monza

ANPI sez. Livio Colzani  – Seregno

Coordinamento Nazionale Donne ANPI

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Dossier Cisda: I diritti negati delle donne Afghane. Voci alla giustizia al femminile


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